3 – Ho Lua & Tam Coc – nel profondo Vietnam

Author

Filippo Paggiarin

Filippo Paggiarin

Terzo giorno in Vietnam, altro giro turistico guidato. Nonostante il pacchetto confezionato, il Vietnam sa regalare sorprese anche dove non le cerchi, come ad esempio nella nostra guida.

Questo ragazzotto semplice e sorridente si fa chiamare Kimi e la sua figura sembra più vicina a quella di un cabarettista che a una guida, benché lui sia preparatissimo.

Kimi ride e scherza prendendosi anche in giro, conosce la simpatia e tenerezza che la sua figura suscita nel pubblico e forse per questo ci tiene a raccontarci che il suo sogno era di fare il pilota d’aereo, e ce lo dimostra mostrandoci una sua foto in divisa.

C’era una volta il Vietnam comunista… All’epoca il governo finanziava interamente gli studi e Kimi e’ riuscito ad arrivare e superare il colloquio per andare in Australia a fare le esercitazioni necessarie a diventare finalmente ufficialmente pilota.

Era tutto pronto, poi il governo ha cambiato idea, e ha deciso (udite udite) di virare verso un sistema scolastico in cui ha molto peso la scuola privata e di domandare una tassa molto alta per ottenere la licenza; una cifra proibitiva per un Vietnamita, pertanto Kimi ha dovuto abbandonare il suo sogno.

Giunti a Ho Lua, visitiamo pagode con scritte in ideogrammi cinesi. Sono dedicate ai re di un’antica dinastia imperial vietnamita, all’interno le offerte votive alle statue consistono in lattine di coca cola e di birra Hanoi.

Dopo un breve tour per le pagode votive, ci dirigiamo a Tam Coc, dove la natura e’ veramente inviolate. Qui gli abitanti guidano i turisti sul fiume in barchette di lamiera dividendoli in gruppetti di tre.

Nemmeno l’incredibile numero di turisti riesce a sminuire la magnificenza del posto. Il silenzio vince tutti e si sente solo il remo che si immerge dolcemente nell’acqua. Attorno a noi, ninfee sulla superficie dell’acqua che riflette il cielo azzurro e le verdi montagne tutto intorno.

A terra, tra gli abitanti, il turismo ha ancora il sapore della novita’ e nessuno ha da ridire quando ci addentriamo per I vicoli dove vive la popolazione locale composta principalmente da contadini. Ad accoglierci solo bambini scalzi con magliette di squadre di calcio occidentali, madri e nonne che ci sorridono e qualche gallo che si muove tra gli onnipresenti motorini.

Ci addentriamo nelle risaie. Una contadina con il suo cappello a cono sta piantando file ordinate di piantine di riso immergendo le mani nude nell’acqua incurante della nostra presenza. Dall’altra parte della strada camminano disordinati i bufali, in mezzo passano dei motorini con ragazzi a bordo che ci salutano sorridenti, contenti di poter dire a degli stranieri forse l’unica parola che conoscono in inglese. “Hello!” dicono fieri.

Tutto intorno campi di riso e montagne Verdi.

Il Vietnam e’ un bel posto.

da Venezia, ma attualmente a Rayong, Thailandia

Filippo Paggiarin

< 2 – Halong Bay: riso e souvenir                             4 – Hue & Hoi An: incubo e sogno americano >

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email

Recent articles

You may also be interested in

Headline

Never Miss A Story

Get our Weekly recap with the latest news, articles and resources.
Cookie policy
We use our own and third party cookies to allow us to understand how the site is used and to support our marketing campaigns.

Hot daily news right into your inbox.