scritto da Evelina Tancheva
Il 22 Aprile 2016, a Parigi, è stato firmato il primo accordo globale sul clima, credendo che avremmo avuto tempo, credendo che l’umanità avrebbe potuto fermare l’impatto negativo che il suo progresso ha avuto sul pianeta e invertirne l’effetto. Tuttavia, l’1 Giugno 2017. il presidente degli Stati Uniti ha annunciato senza alcuna vergogna che il suo paese si sarebbe ritirato da tale accordo, se oltre a questo fatto poi ci fermiamo a pensare alla quantità di CO2 che i recenti incendi hanno emesso nell’atmosfera e al costante innalzamento del livello del mare, non possiamo fare altro che domandarci: non è che il tempo a disposizione per correre ai ripari sia ormai finito? E sappiamo che le cose stanno raggiungendo il punto critico quando vediamo che persino la tundra siberiana comincia a bruciare senza possibilità di controllo con un totale di 13.1 milioni di ettari bruciati, includendo 4.3 milioni di ettari di taiga (1)
Per ragioni di brevità, qui esamineremo solo fatti dell’ultima decade e ci soffermeremo su alcuni dettagli che potrebbero essere sfuggiti alla nostra attenzione. Innanzitutto, vorrei cominciare con uno dei più infelici tweet nella storia e spiegare perchè Mr. Trump è o gravemente disinformato o pericolosamente ignorante.

Ma il cambiamento climatico non è solo una moda dei nostri giorni, al contrario ha radici profonde nella scienza. Il termine “riscaldamento globale” stesso è stato proposto per la prima volta nel 1957 da Roger Revelle, un professore e ricercatore americanissimo, in un report pubblicato sull’Hammond Times. Revelle concentrava la sua ricerca sugli effetti delle emissioni di CO2 causate dall’uomo in relazione con l’effetto serra giungendo alla conclusione che “potrebbe risultarne un riscaldamento globale su larga scala con radicali cambiamenti climatici”. (2)
Un po’ più tardi, in seguito all’aumento delle ondate di calore e dei problemi di siccità dell’estate del 1988, James Hansen dichiarava categoricamente: “il riscaldamento globale ha raggiunto un livello tale che possiamo stabilire con un alto grado di sicurezza una relazione causa-effetto tra effetto serra e il riscaldamento osservato”. (3)
Purtroppo, il presidente Trump non è l’unico esempio di uomo al potere che mostra ineguagliabile ignoranza quando si parla di cambiamento climatico, di riscaldamento globale e del ruolo che l’uomo gioca in questi. Un altro fatto inquietante che entra in gioco qui è che ci sono persone nel suo ufficio che supportano attivamente la sua ignoranza, persone come Tome Corbun (sì. lo stesso che ha votato NO alla protezione degli oceani, delle coste e dei Granti Laghi nel 2013) (4) è uno di quelli che chiama apertamente la scienza sul riscaldamento globale “merda” e ammette candidamente, e con una certa ridicola dose d’orgoglio, di essere un “negazionista del cambiamento climatico”. Coincidenza vuole che entrambi questi gentiluomini siano rappresentativi dello stereotipico uomo bianco, appartenente al partito repubblicano americano e ad una generazione per la quale la denigrante risposta “ok boomer” è stata inventata.
Il mondo ha fatto conoscenza anche della capacità di disinformazione del presidente Trump da quando ha deciso di avvertire gli abitanti dell’Alabama che l’uragano Dorian li avrebbe colpiti, senza motivo (5) . In un paese come gli Stati Uniti che sta affrontando diverse dure esperienze di tornado e uragani, forse il presidente farebbe meglio a astenersi dal diffondere inopportunamente il panico nella nazione, soprattutto in un momento in cui la gente sta ancora cercando di superare la serie di violenti incendi che si sono susseguiti in California.
Il riscaldamento globale aumenta il vapore acqueo presente nell’atmosfera, ciò porta a piogge volente, tempeste di neve e a cambi di temperatura. Questo poi può anche portare una tempesta tropicale a diventare un vero e proprio tsunami. Temperature degli oceani più calde e livelli del mare più alti intensificano l’impatto di uragani come Sandy, Harvey e Michael.
Benchè gli incendi in California non siano così infrequenti, va sottolineato come nel 2019 si stima siano bruciati 259,823 acri con 5 morti e 22 feriti e un indefinibile numero di animali morti.
Ma tuttavia, queste evidenze, che sono state portate da numerosi studiosi di tutto il mondo, sembrano non essere abbastanza significative per il presidente degli Stati Uniti visto che tutto ciò non lo ha fatto desistere dal twittare ancora prendendosi gioco del riscaldamento globale.



Uno si aspetterebbe che il presidente di uno degli stati più potenti del mondo avesse conoscenze basiche in merito alla differenza tra clima e tempo metereologico ma sembra non essere il caso con Trump. Qui ciò di cui il suo team avrebbe dovuto informarlo prima di lasciarlo burlarsi di uno dei problemi più seri che l’umanità sta affrontando:
“Il clima è la media delle serie di tempi metereologici in una regione in verificatisi in un lungo periodo di tempo. E’ la differenza tra le zone temperate e mediterranee dell’Europa rispetto a quelle fortemente fredde della Tundra artica. In ciascuna di queste regioni climatiche ci sono variazioni quotidiane per quanto riguarda temperatura, precipitazioni, pressione aerostatica, e così via – tali variazioni giornaliere sono note come tempo meteorologico” (6)
6 https://www.nationalgeographic.com/environment/2019/01/climate-change-colder-winters-global-warming-polar-vortex/
Se è vero che il termine “riscaldamento globale” era inizialmente utilizzato per spiegare l’effetto dei gas serra che rimangono nell’atmosfera e innalzano le temperature medie del pianeta, l’effetto non si limita a questo. Gli studiosi hanno infatti scoperto che i cambiamenti nell’atmosfera con l’innalzamento dei livelli di gas come anidride carbonica e metano portano anche ad inaspettati cambi climatici, non solo semplice riscaldamento. Infatti, la saturazione di gas causa anche condizioni meteorologiche estreme, con conseguenze disastrose. Mentre il Nord America ha subito gli effetti del vortice polare che ha portato freddo, il resto del mondo era caldo in modo anomalo. (7)
Va notato che gli Stati Uniti non sono l’unico paese con un problema di leadership sul tema al momento. L’ultra-conservatore presidente brasiuliano Jair Bolsonaro, ha vinto le elezioni nel suo paese promettendo di allentare le protezioni per le aree forestali abitate dagli indigeni per favorire la potente industria dell’agricoltura e dell’allevamento (8). Inseme ad altre discutibili politiche, la scelta del ministro dell’ambiente fatta da Bolsonaro, Ricardo Salles, ha gettato il paese nel caos. Salles infatti, non solo è stato giudicato colpevole di irregolarità amministrative per aver alterato una mappa per favorire una compagnia mineraria appena l’anno precedente (9) ma anche rappresenta le radicali e addirittura violente politiche anti-ambientaliste imposte sulla foresta pluviale amazzonica. Benchè i recenti fuochi siano stati appiccati da uomini, che comunque tuttavia rimangono nella legge visto che la legge consente di farlo, non si può negare le condizioni di siccità abbiano aiutato le fiamme a dilagare.



Le ripercussioni (ad oggi con un numero ufficiale di vittime umane ancora sconosciuto) di questa politica senza scrupoli sono:
- più di 7200 miglia quadre (10) (18648 Km quadri!) di foresta pluviale brasiliana in cenere
- danni economici tra i 957 e 3590 miliardi di dollari per 30 anni (11)
- attorno ai 2.3 milioni di animali morti
Solitamente si dice “la terza è la volta buona” ma non è il caso con questa terza persona nella lista che, per l’appunto, è uno dei più ferventi negazionisti del cambiamento climatico anche se il suo paese ha appena vissuto una delle catastrofi più devastanti della storia. Il primo ministro australiano Scott Morrison infatti ha affermato che non c’è nessun “collegamento diretto” tra gli incendi e il cambiamento climatico (12) ..e stiamo guardando solo agli incendi del 2019/2020.
Esattamente come gli altri due menzionati precedentemente nell’articolo, anche Morrison ha la sua schiera di alleati deliranti nel suo partito, come il ministro della scienza, Craig Kelly, che nega l’esistenza di un qualsiasi possibile collegamento tra il cambiamento climatico e la causa dei recenti incendi (13). E’ davvero sconcertante come uomini con tanto potere decidano di ignorare deliberatamente un tema solo perchè sono troppo ostinati per ammettere che si stanno sbagliando, però certo, è pur vero che viviamo in tempi in cui c’è ancora gente che sostiene che la Terra sia piatta…



Craig Kelly: “IL 97% DEL CONSENSO SMASCHERATO Molte persone sono state convinte attraverso il “consenso del 97%” una truffa disegnata per creare pensiero di gruppo, silenziare i dibattiti e far agire le persone come pecoroni. Questo è un ottimo video mostra i fatti e smaschera completamente questo inganno”
Uno dei problemi più grandi del decennio scorso è stata la corrosione e conseguente morte della Grande Barriera Corallina che è il più grande sistema di barriere coralline del mondo. Per nostra fortuna, non tutto è perduto su questo fronte, ma ancora una volta la sua causa è innegabile: il riscaldamento globale è responsabile dello scioglimento dei ghiacci e dell’elevamento delle temperature degli oceani che conseguentemente ha un impatto su tutto ciò che vive sotto la superficie dell’acqua.
Tornando sul tema precedente, è stato stimato che attorno al 13% degli incendi sia stato appiccato da piromani e che il 37% è sospetto (14) tuttavia le condizioni ambientali non hanno certo aiutato. L’Australia ha infatti registrato l’anno più caldo della sua storia, con 1.52 gradi sopra la media, questo caldo record in combinazione con la siccità e i fulminihanno causato la crisi che dura tuttora (al 24 gennaio 2020).



Alcuni hanno cercato anche di dare un’idea delle dimensioni della vastità e gravità di tali incendi:



Ad ora 24 gennaio 2020), i danni degli incendi boschivi sono disastrosi:
- 24 persone sono morte e più di 2000 abitazioni sono andate distrutte
- 17.1 milioni di ettari bruciati (un’area corrispondente a più di due terzi del Regno Unito).
- Più di mezzo miliardo di animali uccisi. Questi oltre 500 milioni di corpi di animali violentemente ridotti in cenere a causa dell’uomo che sta attivamente distruggendo l’ambiente e alcuni dei più grandi colpevoli di ciò si ostinano a negare anche solo che esista il problema
Ci sono alcune, più iconiche foto in giro in Internet che mostrano il corpo di un piccolo canguro bruciato attaccato a una rete metallica con le sue piccole zampe per esempio, o un koala abbracciato a un albero che brucia, letteralmente aggrappandosi alla vita, una vita che sta per finire, che non ha più tempo per essere vissuta… forse una di queste avrebbe catturato di più l’attenzione di alcuni negazionisti del cambiamento climatico. Tuttavia, questo articolo non ha il proposito di convertire tragedie in materia di click bait, si parla di cose serie.
L’aumento delle temperature è uno dei lati peggiori del cambiamento climatico e non è un mero inconveniente, non scompare quando accendiamo l’aria condizionata. La temperatura del pianeta è aumentata di circa 0.8° Celsius (1.4° Fahrenheit) dal 1880 e la NASA ci spiega perchè questo non è un problema da poco
“Un cambiamento di un grado su scala globale è significativo perchè c’è bisogno di molto calore per scaldare oceani, atmosfera e terra così tanto. Nel passato, un raffreddamento di uno o due gradi è stato quanto è bastato per gettare il pianeta nella Piccola Era Glaciale. Cinque gradi sono stati sufficienti per seppellire l’intero Nord America sotto un’imponente massa di ghiaccio 20.000 anni fa” (16)
16 https://earthobservatory.nasa.gov/world-of-change/DecadalTemp
Anche paesi come la Spagna stanno cominciando a fare esperienza degli effetti di queste estremi fenomeni meteorologici con il recente passaggio della tempesta Gloria e, a causa del costante innalzamento delle temperature del Mediterraneo, le prossime tempeste non potranno essere che ancora più forti.
La pioggia rilasciata da Gloria ha raggiunto il record di 5801/m2 in 24h a Alicante e 5671/m2 a Valencia (17). onde fino a 14 metri di altezza nelle Baleari e molti ponti collassati sotto la forza trascinante delle piene in Catalogna e venti fino a 133 km/h nelle Asturie (18). La tempesta ha portato via con sè 9 vite umane, quattro dispersi e, come negli altri disastri della lista, milioni e milioni di danni.
Mentre presidenti ignoranti e bigotti, massimamente rappresentati da Donald J. Trump, sprecano il loro tempo prendendo in giro una teenager che cerca di richiamare l’attenzione sul problema, diversi angoli del pianeta stanno venendo ridotti in cenere e altri stanno venendo sconvolti dalle tempeste…



Sono questi i leader su cui contiamo per le nostre vite e per il nostro benessere? Le posizioni di un uomo che ha le proprietà linguistiche di un bambino di 8 anni (19) sono più valide di quelle del 97% degli scienziati? E soprattutto… quali misure possiamo prendere per fermare la prossima crisi climatica prima che sia troppo tardi… o forse è già troppo tardi per rimediare?
Scritto da Evelina Tancheva
1 https://www.rferl.org/a/siberian-wildfires-set-to-break-land-area-record/30106388.html
2 https://en.wikipedia.org/wiki/Global_warming#Terminology
4 https://www.ontheissues.org/Domestic/Tom_Coburn_Environment.htm
7 https://twitter.com/rahmstorf/status/1087450493419487239
10 https://www.nationalgeographic.com/environment/2019/08/amazon-fires-cause-deforestation-graphic-map/
14 https://www.bbc.com/news/world-australia-50400851
16 https://earthobservatory.nasa.gov/world-of-change/DecadalTemp
18 https://elpais.com/politica/2020/01/18/actualidad/1579387842_235835.html