Sotto un cielo che si fa a poco a poco più scuro, dolente messaggero della minaccia incombente, e che tenta di fagocitare i sereni colori confetto spruzzati nell’altra sua metà, quella rasente la superficie del mare, si apre l’ultima serata dei Magical Afternoon – Shakespeare on the beach.
Mercoledì sera, lo Chalet Calypso (Porto San Giorgio) si è trasformato per l’ultima volta quest’estate nel Globe di Londra e, improvvisamente catapultato indietro nel tempo, il pubblico si è ritrovato nell’Inghilterra di fine XV secolo, nel bel mezzo dei conflitti di potere successivi alla Guerra delle due rose, quella tra i Lancaster e gli York.
Infatti, insieme al suo gruppo di amici attori, musicisti e cantanti, Cesare Catà ha scelto di dedicare la serata al Riccardo III di Shakespeare.
Seduti o in piedi, gli spettatori hanno assistito ad una lezione-spettacolo che, come le altre di Catà, trae la sua potenza comunicativa non solo dai grandi autori di cui si parla e dai loro capolavori, ma anche – ed è fondamentale – da una eccezionale capacità narrativa che si fortifica grazie all’unione delle arti.
Letteratura, teatro e musica si compenetrano: arricchendosi, arricchiscono al contempo il luogo che, potenzialmente inadeguato e vile, acquisisce altre sfumature, altre suggestioni e il pubblico, eterogeneo e non necessariamente specializzato. L’inclusione è la linea guida delle rappresentazioni marchiate Magical Afternoon e la cifra stilistica di Shakespeare.
In questo senso, la storia di un escluso, quale è quella di Riccardo III d’Inghilterra, diviene la storia dell’escluso e il conflitto che la sua pelle racchiude, quello che oppone desiderio di onnipotenza e impotenza fattuale, diviene il conflitto dell’uomo in quanto tale. Il particolare si universalizza: lo zoom è su un momento della storia umana, dice Catà.
Seguendo il tracciato shakespeariano e il ritmo di una rappresentazione cantata, recitata, suonata e narrata, prende vita la deformazione psico-fisica di Riccardo III, uomo sfinito mosso dalla sete per il potere e inserito nella guerra più grande, quella della vita che non risparmia nessuno e nella quale tutti siamo arruolati. Le tinte fosche sono dominanti e come si confà a un’opera di questo tipo la vera lezione scaturisce all’imbrunire: il vigore che si ha in gola per gridare il mio regno, il mio regno per un cavallo! non è mai comunque sufficiente per scappare dal proprio destino. Tuttavia, l’intenzione che muove lo l’anima dello spettacolo è tutt’altro che fosca e – sempre nella logica dell’inclusione – non c’è nessuna rinuncia all’ironia, alla comicità e all’attualizzazione della storia tanto che, alla fine, la macchia plumbea sul cielo, si incammina lontano e non intacca lo scintillio del mare all’orizzonte.
Al termine della rassegna Shakespeare on the beach, però, gli appuntamenti coi Magical Afternoon proseguono e da mercoledì prossimo (2 Agosto) si apre quella sulla vita dei grandi scrittori – primo tra questi Dylan Thomas – a Rocca Tiepolo (Porto San Giorgio).
da Bologna.. ma al momento a Pesaro,