Tuttavia, uno dei paesi che hanno catturato di piú l’attenzione dei media ultimamente é la Spagna, il chaos in Catalogna ha dato adito a molte discussioni in tutto il mondo e ora i risultati delle seconde elezioni generali sta portando ulteriori discussioni sul tema all’interno del paese.
In molti si stanno stancando del clima di incertezza che ha avvolto il paese, la Spagna é stata senza un governo stabile da Aprile, vale a dire ben 8 mesi fino alle elezioni di Novembre – per rendere l’idea, stiamo parlando di una paese di 46,7 milioni di abitanti (4) che sono rimasti senza una guida per un tempo quasi equivalente alla durata di una gravidanza. A fare le spese di questa incertezza politica di questi mesi é stata soprattutto l’economia spagnola cbe non é stata supportata da nessuna riforma visto che da Aprile nessuna legge é stata creata, votata né ufficializzata, e questo ha reso anche Bruxelles nervosa.

Il 10 novembre 2019, in Spagna si sono dunque tenute le seconde elezioni generali che hanno in parte replicato i risultati di quelle di Aprile, tuttavia hanno comunque riservato qualche sorpresa che ha destato un certoi sconcerto, Il partito vincitore delle elezioni di novembre é il PSOE (Il Partito Socialista Operaio Spagnolo, partito social-democratico) che con il 28% dei voti ha ora 120 seggi nel congresso (formato da 350 seggi), in seconda posizione dietro il PSOE c’é il PP (il Partito Popolare, partito conservatore cristiano-democratico) con il 20,82% dei voti e 88 seggi nel congresso, un numero di voti che é cresciuto del 24,67% rispetto alle elezioni di aprile, in terza posizione c’é invece VOX, partito di estrema destra con il 15,09% dei voti e 52 seggi nel congresso.
Qui le cose si fanno interessanti, in Aprile infatti, quel terzo posto era occupato da CIUDADANOS (Cs o il partito dei cittadini, un partito di centrodestra) che aveva 57 seggi nel congresso. Ora Cs ha perso ben il 57,29% dei voti e in conseguenza di questa debacle il suo leader, Albert Rivera si é dimesso pubblicamente il giorno dopo le elezioni.
Cosa é VOX?
Vox ha guadagnato popolaritá durante la fine dello scorso anno e l’inizio del 2019, con una campagna volta a far leva sulla paura e l’ignoranza di una parte dell’elettorato. Il programma elettorale di Vox é composto da 100 punti che dovrebbero “risollevare” la Spagna, ma le prime dieci proposizioni sono incentrato sul taglio di alcuni diritti per cui si é combattuto duramente in passato e l’impressione non migliora continuando con la lettura dei punti successivi.
Il leader del partito, Santiago Abascal, ha in diverse occasioni espresso il desiderio di “ripulire la nazione dalla sinistra”, far pagare gli immigrati per la sanitá pubblica (in aggiunta alle tasse che giá anche loro pagano esattamente come i cittadini spagnoli), respingere e rimpatriare gli immigrati direttamente senza sondare il loro luogo di provenienza e perché stanno migrando, l’introduzione del paternal-PIN e naturalmente, ciliegina sulla torta, la difesa della corrida (5).



Per coloro che non hanno dimestichezza con il paternal-PIN, si tratta di un concetto facile da spiegare: i genitori dovrebbero firmare un’autorizzazione ogni volta che i bambini si dovessero trovare a partecipare a presentazioni a scuola che avessero contenuti etici, sociali, di educazione civica-morale o sessuale. Tutto questo per evitare che l’attuale sistema scolastico “converta” i bambini in adulti omosessuali.
Vox si é fatto sentire poi per incoraggiare le famiglie ad avere 3 o piú bambini promuovendo incentivi per le famiglie numerose e per cambiare la legge sulla violenza di genere che protegge le donne dagli abusi dei partner (6). Abascal ha inoltre proposto la costruzione di un muro a Ceuta e Melilla che dovrebbe essere pagato dal Marocco (7) (visto che questo ha giá funzionato bene per un altro noto presidente).
Ma il vero punto su cui fa leva l’agenda di Vox é la sospensione dell’autonomia della Catalogna, in vigore dalla costituzione del 1978 al fine di garantire una limitata autonomia alle regioni e comunitá che formano la Spagna. In aggiunta, Vox vuole reprimere rendendo illegali i partiti che oggi richiedono maggiore indipendenza per le regioni che rappresentano come ad esempio il PNV (il Partito Nazionale Basco) che al momento ha 7 seggi nel congresso e Na+ (Navarra Suma).



Le proteste in Catalogna
Tornando alla questione catalana, essa é cominciata una decina di anni fa ma si é intensificata negli ultimi anni in seguito al referendum illegale del 2017 quando una parte degli indipendentisti ha deciso di prendere in mano la situazione. Questo ha portato a divisioni tra le persone che vivono in Catalogna, ad oggi ci sono vicini di casa che non si parlano, famiglie che si sono divise (8) e un’ondata di violenza si é riversata nelle strade delle principali cittá come Barcellona, creando un clima di insicurezza per tutti: residenti, turisti e studenti.
Dopo che é stato annunciato il verdetto della corte che si é pronunciato contro i leader del movimento indipendentista, le principali strade di Barcellona sono state inondate da persone da tutte le province attorno alla cittá, ma non é stata una marcia pacifica. I manifestanti, furiosi, hanno incendiato cassonetti, lanciato bottiglie e pietre contro chi gli si parava davanti: o con loro o contro di loro.
Sono due i gruppi principali che stanno usando le agitazioni sociali per riversare persone e violenza nelle strade: il primo é “Tsunami Democratic” che continuamente a in maniera anonima organizza grandi gruppi di persone al fine di bloccare strade e soprattutto il confine con la Francia, che sta costando perdite per 25 milioni al giorno (9), il secondo é il gruppo noto come CDR (Comitato per la Difesa della Repubblica) che porta violenza nelle strade. Il mese scorso, é stato pubblicato da questo gruppo un manuale (10) in cui venivano descritti i punti deboli delle divise della polizia al fine di indicare dove colpire i poliziotti per recare maggior danno.
Quindi la domanda che ora tutti si pongono é: cosa succederá ora in Catalogna? La veritá é che, finché non ci sará un vero e proprio governo in funzione in Spagna, non ci potrá essere una risposta a questa domanda. Molti ritengono che si debba rinforzare l’articolo 155 della Costituzione (l’articolo 155 permette allo stato centrale di prendere misure in casi eccezionali per ripristinare l’ordine e prevenire minacce all’interesse generale della nazione, pur preservando e rispettando l’esistenza delle comunitá autonome e delle loro istituzioni) ma c’é ancora molta strada da fare.
Ed ora?
Questo tema ci riporta al punto iniziale, i risultati delle elezioni confermano lo stallo ottenuto dalle elezioni precedenti. Il PSOE dovrá infatti cercare nuovamente un accordo con altre forze politiche per raggiungere una coalizione che abbia la maggioranza dei seggi nel congresso.
Per quanto ancora durerá questa incertezza? In molti si stanno stancando di votare, la partecipazione alle ultime elezioni é diminuita del 3,88% rispetto alle precedenti. Ci sono politici che giocano sulle paure e la societá arretra ogni volta che lasciamo che la paura annebbi la nostra capacitá di giudizio, soprattutto nella cabina elettorale.
Per quanto ancora ci lasceremo guidare dalla paura?
Scritto da Evelina Tancheva
1 https://www.dw.com/en/brazil-bolsonaros-broken-promises/a-51028781
2 https://www.bbc.com/news/world-us-canada-49805982 ,
3 https://projects.propublica.org/graphics/trump-job-promises
4 https://www.worldometers.info/world-population/spain-population/
5 https://www.voxespana.es/noticias/100-medidas-urgentes-de-vox-para-espana-20181006
6 https://www.eldiario.es/politica/Vox-violencia-LGTBI-propuestas-PP_0_842716530.html
8 https://www.elmundo.es/cronica/2017/09/24/59c6863322601d9a458b4667.html
10 https://www.lasprovincias.es/politica/manual-cdr-gaar-barcelona-20191018094314-nt.html