Il mondo brucia… e rimaniamo col cerino in mano

scritto da Evelina Tancheva

Il 22 Aprile 2016, a Parigi, è stato firmato il primo accordo globale sul clima, credendo che avremmo avuto tempo, credendo che l’umanità avrebbe potuto fermare l’impatto negativo che il suo progresso ha avuto sul pianeta e invertirne l’effetto. Tuttavia, l’1 Giugno 2017. il presidente degli Stati Uniti ha annunciato senza alcuna vergogna che il suo paese si sarebbe ritirato da tale accordo, se oltre a questo fatto poi ci fermiamo a pensare alla quantità di CO2 che i recenti incendi hanno emesso nell’atmosfera e al costante innalzamento del livello del mare, non possiamo fare altro che domandarci: non è che il tempo a disposizione per correre ai ripari sia ormai finito? E sappiamo che le cose stanno raggiungendo il punto critico quando vediamo che persino la tundra siberiana comincia a bruciare senza possibilità di controllo con un totale di 13.1 milioni di ettari bruciati, includendo 4.3 milioni di ettari di taiga (1)

Per ragioni di brevità, qui esamineremo solo fatti dell’ultima decade e ci soffermeremo su alcuni dettagli che potrebbero essere sfuggiti alla nostra attenzione. Innanzitutto, vorrei cominciare con uno dei più infelici tweet nella storia e spiegare perchè Mr. Trump è o gravemente disinformato o pericolosamente ignorante.

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“il concetto di cambiamento globale è stato creato da e per i cinesi allo scopo di rendere non competitive le industrie americane”

Ma il cambiamento climatico non è solo una moda dei nostri giorni, al contrario ha radici profonde nella scienza. Il termine “riscaldamento globale” stesso è stato proposto per la prima volta nel 1957 da Roger Revelle, un professore e ricercatore americanissimo, in un report pubblicato sull’Hammond Times. Revelle concentrava la sua ricerca sugli effetti delle emissioni di CO2 causate dall’uomo in relazione con l’effetto serra giungendo alla conclusione che “potrebbe risultarne un riscaldamento globale su larga scala con radicali cambiamenti climatici”. (2)

Un po’ più tardi, in seguito all’aumento delle ondate di calore e dei problemi di siccità dell’estate del 1988, James Hansen dichiarava categoricamente: “il riscaldamento globale ha raggiunto un livello tale che possiamo stabilire con un alto grado di sicurezza una relazione causa-effetto tra effetto serra e il riscaldamento osservato”. (3)

Purtroppo, il presidente Trump non è l’unico esempio di uomo al potere che mostra ineguagliabile ignoranza quando si parla di cambiamento climatico, di riscaldamento globale e del ruolo che l’uomo gioca in questi. Un altro fatto inquietante che entra in gioco qui è che ci sono persone nel suo ufficio che supportano attivamente la sua ignoranza, persone come Tome Corbun (sì. lo stesso che ha votato NO alla protezione degli oceani, delle coste e dei Granti Laghi nel 2013) (4) è uno di quelli che chiama apertamente la scienza sul riscaldamento globale “merda” e ammette candidamente, e con una certa ridicola dose d’orgoglio, di essere un “negazionista del cambiamento climatico”. Coincidenza vuole che entrambi questi gentiluomini siano rappresentativi dello stereotipico uomo bianco, appartenente al partito repubblicano americano e ad una generazione per la quale la denigrante risposta “ok boomer” è stata inventata.

Il mondo ha fatto conoscenza anche della capacità di disinformazione del presidente Trump da quando ha deciso di avvertire gli abitanti dell’Alabama che l’uragano Dorian li avrebbe colpiti, senza motivo (5) . In un paese come gli Stati Uniti che sta affrontando diverse dure esperienze di tornado e uragani, forse il presidente farebbe meglio a astenersi dal diffondere inopportunamente il panico nella nazione, soprattutto in un momento in cui la gente sta ancora cercando di superare la serie di violenti incendi che si sono susseguiti in California.

Il riscaldamento globale aumenta il vapore acqueo presente nell’atmosfera, ciò porta a piogge volente, tempeste di neve e a cambi di temperatura. Questo poi può anche portare una tempesta tropicale a diventare un vero e proprio tsunami. Temperature degli oceani più calde e livelli del mare più alti intensificano l’impatto di uragani come Sandy, Harvey e Michael.

Benchè gli incendi in California non siano così infrequenti, va sottolineato come nel 2019 si stima siano bruciati 259,823 acri con 5 morti e 22 feriti e un indefinibile numero di animali morti.

Ma tuttavia, queste evidenze, che sono state portate da numerosi studiosi di tutto il mondo, sembrano non essere abbastanza significative per il presidente degli Stati Uniti visto che tutto ciò non lo ha fatto desistere dal twittare ancora prendendosi gioco del riscaldamento globale.

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“Nel bellissimo Midwest, fresche temperature stanno raggiungendo i -60*, le più fredde mai registrate. Nei prossimi giorno ci si aspetta che si facciano ancora più fredde. Le persone non possono stare fuori nemmeno per qualche minuto. Cosa diamine sta succedendo al riscaldamento globale? Per piacere torna presto, abbiamo bisogno di te!”

Uno si aspetterebbe che il presidente di uno degli stati più potenti del mondo avesse conoscenze basiche in merito alla differenza tra clima e tempo metereologico ma sembra non essere il caso con Trump. Qui ciò di cui il suo team avrebbe dovuto informarlo prima di lasciarlo burlarsi di uno dei problemi più seri che l’umanità sta affrontando:

“Il clima è la media delle serie di tempi metereologici in una regione in verificatisi in un lungo periodo di tempo. E’ la differenza tra le zone temperate e mediterranee dell’Europa rispetto a quelle fortemente fredde della Tundra artica. In ciascuna di queste regioni climatiche ci sono variazioni quotidiane per quanto riguarda temperatura, precipitazioni, pressione aerostatica, e così via – tali variazioni giornaliere sono note come tempo meteorologico(6)

6 https://www.nationalgeographic.com/environment/2019/01/climate-change-colder-winters-global-warming-polar-vortex/

Se è vero che il termine “riscaldamento globale” era inizialmente utilizzato per spiegare l’effetto dei gas serra che rimangono nell’atmosfera e innalzano le temperature medie del pianeta, l’effetto non si limita a questo. Gli studiosi hanno infatti scoperto che i cambiamenti nell’atmosfera con l’innalzamento dei livelli di gas come anidride carbonica e metano portano anche ad inaspettati cambi climatici, non solo semplice riscaldamento. Infatti, la saturazione di gas causa anche condizioni meteorologiche estreme, con conseguenze disastrose. Mentre il Nord America ha subito gli effetti del vortice polare che ha portato freddo, il resto del mondo era caldo in modo anomalo. (7)

Va notato che gli Stati Uniti non sono l’unico paese con un problema di leadership sul tema al momento. L’ultra-conservatore presidente brasiuliano Jair Bolsonaro, ha vinto le elezioni nel suo paese promettendo di allentare le protezioni per le aree forestali abitate dagli indigeni per favorire la potente industria dell’agricoltura e dell’allevamento (8). Inseme ad altre discutibili politiche, la scelta del ministro dell’ambiente fatta da Bolsonaro, Ricardo Salles, ha gettato il paese nel caos. Salles infatti, non solo è stato giudicato colpevole di irregolarità amministrative per aver alterato una mappa per favorire una compagnia mineraria appena l’anno precedente (9) ma anche rappresenta le radicali e addirittura violente politiche anti-ambientaliste imposte sulla foresta pluviale amazzonica. Benchè i recenti fuochi siano stati appiccati da uomini, che comunque tuttavia rimangono nella legge visto che la legge consente di farlo, non si può negare le condizioni di siccità abbiano aiutato le fiamme a dilagare.

visione del sudamerica dal satellite con la divisione degli stati, l’Amazzonia in fiamme, 2019

Le ripercussioni (ad oggi con un numero ufficiale di vittime umane ancora sconosciuto) di questa politica senza scrupoli sono:

  • più di 7200 miglia quadre (10) (18648 Km quadri!) di foresta pluviale brasiliana in cenere
  • danni economici tra i 957 e 3590 miliardi di dollari per 30 anni (11)
  • attorno ai 2.3 milioni di animali morti

Solitamente si dice “la terza è la volta buona” ma non è il caso con questa terza persona nella lista che, per l’appunto, è uno dei più ferventi negazionisti del cambiamento climatico anche se il suo paese ha appena vissuto una delle catastrofi più devastanti della storia. Il primo ministro australiano Scott Morrison infatti ha affermato che non c’è nessun “collegamento diretto” tra gli incendi e il cambiamento climatico (12) ..e stiamo guardando solo agli incendi del 2019/2020.

Esattamente come gli altri due menzionati precedentemente nell’articolo, anche Morrison ha la sua schiera di alleati deliranti nel suo partito, come il ministro della scienza, Craig Kelly, che nega l’esistenza di un qualsiasi possibile collegamento tra il cambiamento climatico e la causa dei recenti incendi (13). E’ davvero sconcertante come uomini con tanto potere decidano di ignorare deliberatamente un tema solo perchè sono troppo ostinati per ammettere che si stanno sbagliando, però certo, è pur vero che viviamo in tempi in cui c’è ancora gente che sostiene che la Terra sia piatta…

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George Christensen: “Guarda questo video che smaschera il 97% del consenso che c’è attorno al cambiamento climatico. Tanto di cappello a Craig Kelly”
Craig Kelly: “IL 97% DEL CONSENSO SMASCHERATO Molte persone sono state convinte attraverso il “consenso del 97%” una truffa disegnata per creare pensiero di gruppo, silenziare i dibattiti e far agire le persone come pecoroni. Questo è un ottimo video mostra i fatti e smaschera completamente questo inganno”

Uno dei problemi più grandi del decennio scorso è stata la corrosione e conseguente morte della Grande Barriera Corallina che è il più grande sistema di barriere coralline del mondo. Per nostra fortuna, non tutto è perduto su questo fronte, ma ancora una volta la sua causa è innegabile: il riscaldamento globale è responsabile dello scioglimento dei ghiacci e dell’elevamento delle temperature degli oceani che conseguentemente ha un impatto su tutto ciò che vive sotto la superficie dell’acqua.

Tornando sul tema precedente, è stato stimato che attorno al 13% degli incendi sia stato appiccato da piromani e che il 37% è sospetto (14) tuttavia le condizioni ambientali non hanno certo aiutato. L’Australia ha infatti registrato l’anno più caldo della sua storia, con 1.52 gradi sopra la media, questo caldo record in combinazione con la siccità e i fulminihanno causato la crisi che dura tuttora (al 24 gennaio 2020).

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(Australia, 2020)

Alcuni hanno cercato anche di dare un’idea delle dimensioni della vastità e gravità di tali incendi:

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“Vorrei dare un po’ l’idea di cosa sta succedendo a coloro che non vengono dall’Australia: al momento sta bruciando un’area più grande dell’intero Belgio. Il fumo sta creando problemi alla respirazione in Nuova Zelanda, che si trova a 2000 km di distanza. Mezzo miliardo di animali e 8 persone sono morte.”

Ad ora 24 gennaio 2020), i danni degli incendi boschivi sono disastrosi:

  • 24 persone sono morte e più di 2000 abitazioni sono andate distrutte
  • 17.1 milioni di ettari bruciati (un’area corrispondente a più di due terzi del Regno Unito).
  • Più di mezzo miliardo di animali uccisi. Questi oltre 500 milioni di corpi di animali violentemente ridotti in cenere a causa dell’uomo che sta attivamente distruggendo l’ambiente e alcuni dei più grandi colpevoli di ciò si ostinano a negare anche solo che esista il problema

Ci sono alcune, più iconiche foto in giro in Internet che mostrano il corpo di un piccolo canguro bruciato attaccato a una rete metallica con le sue piccole zampe per esempio, o un koala abbracciato a un albero che brucia, letteralmente aggrappandosi alla vita, una vita che sta per finire, che non ha più tempo per essere vissuta… forse una di queste avrebbe catturato di più l’attenzione di alcuni negazionisti del cambiamento climatico. Tuttavia, questo articolo non ha il proposito di convertire tragedie in materia di click bait, si parla di cose serie.

L’aumento delle temperature è uno dei lati peggiori del cambiamento climatico e non è un mero inconveniente, non scompare quando accendiamo l’aria condizionata. La temperatura del pianeta è aumentata di circa 0.8° Celsius (1.4° Fahrenheit) dal 1880 e la NASA ci spiega perchè questo non è un problema da poco

“Un cambiamento di un grado su scala globale è significativo perchè c’è bisogno di molto calore per scaldare oceani, atmosfera e terra così tanto. Nel passato, un raffreddamento di uno o due gradi è stato quanto è bastato per gettare il pianeta nella Piccola Era Glaciale. Cinque gradi sono stati sufficienti per seppellire l’intero Nord America sotto un’imponente massa di ghiaccio 20.000 anni fa” (16)

16 https://earthobservatory.nasa.gov/world-of-change/DecadalTemp

Anche paesi come la Spagna stanno cominciando a fare esperienza degli effetti di queste estremi fenomeni meteorologici con il recente passaggio della tempesta Gloria e, a causa del costante innalzamento delle temperature del Mediterraneo, le prossime tempeste non potranno essere che ancora più forti.

La pioggia rilasciata da Gloria ha raggiunto il record di 5801/m2 in 24h a Alicante e 5671/m2 a Valencia (17). onde fino a 14 metri di altezza nelle Baleari e molti ponti collassati sotto la forza trascinante delle piene in Catalogna e venti fino a 133 km/h nelle Asturie (18). La tempesta ha portato via con sè 9 vite umane, quattro dispersi e, come negli altri disastri della lista, milioni e milioni di danni.

Mentre presidenti ignoranti e bigotti, massimamente rappresentati da Donald J. Trump, sprecano il loro tempo prendendo in giro una teenager che cerca di richiamare l’attenzione sul problema, diversi angoli del pianeta stanno venendo ridotti in cenere e altri stanno venendo sconvolti dalle tempeste…

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“Ridicolo. Greta dovrebbe lavorare sulla gestione della sua rabbia e poi andare a vedere un film con un’amica! Calma Greta, calma!”

Sono questi i leader su cui contiamo per le nostre vite e per il nostro benessere? Le posizioni di un uomo che ha le proprietà linguistiche di un bambino di 8 anni (19) sono più valide di quelle del 97% degli scienziati? E soprattutto… quali misure possiamo prendere per fermare la prossima crisi climatica prima che sia troppo tardi… o forse è già troppo tardi per rimediare?

Scritto da Evelina Tancheva

1 https://www.rferl.org/a/siberian-wildfires-set-to-break-land-area-record/30106388.html

2 https://en.wikipedia.org/wiki/Global_warming#Terminology

3 U.S. Senate, Committee on Energy and Natural Resources, 100th Cong. 1st sess. (23 June 1988). Greenhouse Effect and Global Climate Change: hearing before the Committee on Energy and Natural Resources, part 2. /U.S. Senate, Hearings 1988, p. 44.

4 https://www.ontheissues.org/Domestic/Tom_Coburn_Environment.htm

5 https://www.nbcnews.com/politics/donald-trump/sharpie-mightier-trump-mocked-after-map-dorian-s-path-n1049966

6 https://www.nationalgeographic.com/environment/2019/01/climate-change-colder-winters-global-warming-polar-vortex/

7 https://twitter.com/rahmstorf/status/1087450493419487239

8 https://www.washingtonpost.com/world/2019/08/23/bolsonaro-trump-nationalists-ignoring-climate-disaster/

9 https://www.theguardian.com/commentisfree/2019/aug/26/fires-are-devouring-the-amazon-and-jair-bolsonaro-is-to-blame

10 https://www.nationalgeographic.com/environment/2019/08/amazon-fires-cause-deforestation-graphic-map/

11 https://www.vox.com/energy-and-environment/2019/8/30/20835091/amazon-rainforest-fire-wildfire-bolsonaro

12 https://www.standard.co.uk/news/world/australia-prime-minister-scott-morrison-climate-change-fires-hawaii-holiday-a4319936.html

13 https://www.theguardian.com/australia-news/2020/jan/16/there-is-no-link-the-climate-doubters-within-scott-morrisons-government

14 https://www.bbc.com/news/world-australia-50400851

15 https://www.greenpeace.org/international/story/28252/fact-check-australias-unprecedented-fires-are-down-to-climate-change-not-arson/

16 https://earthobservatory.nasa.gov/world-of-change/DecadalTemp

17 https://www.lavanguardia.com/vida/20200123/473068880694/destrozos-borrasca-gloria-catalunya-valencia-consecuencias-mapa.html

18 https://elpais.com/politica/2020/01/18/actualidad/1579387842_235835.html

19 https://www.independent.co.uk/news/world/americas/us-politics/trump-language-level-speaking-skills-age-eight-year-old-vocabulary-analysis-a8149926.html

El mundo está ardiendo… y nosotros tenemos la cerilla

escrito por Evelina Tancheva

El 22 de abril de 2016, se firmó el primer acuerdo climático global en París, pensando que teníamos tiempo, pensando que la humanidad podría revertir el impacto negativo que su progreso ha tenido en el planeta. Sin embargo, el 1 de junio de 2017, el presidente de los EE. UU. anunció descaradamente la retirada de su país de dicho acuerdo, añadiendo a eso cuando uno piense en la cantidad de CO2 que los incendios recientes han emitido a la atmósfera y el constante aumento del nivel del mar que uno no puede evitar de preguntarse … ¿nos quedamos sin tiempo para reparar el daño? Ya sabemos que las cosas están llegando a un punto crítico cuando incluso un gran número de hectáreas de la tundra siberiana se queman sin control, un total de 13,1 millones de hectáreas se han quemado, incluidos 4,3 millones de hectáreas de bosque de taiga. (1)

En aras de la brevedad, solo examinaremos los hechos de la última década y profundizaremos en algunos detalles importantes que podrían haber escapado de nuestra atención. Al principio, comenzaremos con uno de los tweets más infames de la historia y explicaría por qué Trump está muy mal informado o simplemente es peligrosamente ignorante.

“El concepto de calentamiento glonal fue creado por y para los chinos con el objetivo de acabar con la competitividad de la industria de EEUU”

El cambio climático no es solo una tendencia moderna, sino que tiene profundas raíces en la ciencia, el término “calentamiento global” en sí fue registrado por primera vez en 1957 por Roger Revelle, un científico y académico estadounidense, en un informe que publicó en el periódico The Hammond Times. Revelle centró su investigación en los efectos del aumento de las emisiones de CO2 causadas por el hombre sobre el efecto invernadero: “puede producirse un calentamiento global a gran escala, con cambios climáticos radicales”. (2)

Un tiempo después, debido al aumento de las olas de calor y los problemas de sequía en el verano de 1988, James Hansen declaró decisivamente: “El calentamiento global ha alcanzado un tal nivel que podemos atribuir con un alto grado de confianza una relación de causa y efecto entre el efecto invernadero y el calentamiento observado”. (3)

Desafortunadamente, el presidente Trump no es el único ejemplo de un hombre poderoso que muestra una ignorancia incomparable cuando se trata de temas como el cambio climático, el calentamiento global y el papel que desempeña la humanidad en ambos. Otro hecho aterrador que entra en juego aquí es que hay personas en su oficina que apoyan activamente su ignorancia, personas como Tom Coburn (sí, el hombre que votó NO para proteger los ecosistemas oceánicos (4) , costeros y de los Grandes Lagos en 2013) es uno de los aquellos que abiertamente llaman “basura” a la ciencia del calentamiento global y admiten, con una cantidad de orgullo bastante ridícula, ser también “un negador del calentamiento global”. Casualmente, estos dos caballeros son representantes del estereotipo de hombre blanco, afiliado al republicano partido de los EE. UU. y de la generación para la cual se inventó el infame chiste “ok boomer”.

El mundo también está bien familiarizado con las habilidades de dibujo del presidente Trump cuando decidió “advertir” a las personas en Alabama que el huracán Dorian los golpearía (5). Sin embargo, repasando las experiencias recientes que Estados Unidos ha tenido con tornados y huracanes, tal vez el presidente debería dejar de propagar el pánico innecesario entre su nación, especialmente cuando la gente todavía se estaba recuperando de los incendios en California.

El calentamiento global también aumenta el vapor de agua en la atmósfera, lo que puede provocar lluvias más fuertes, tormentas de nieve y un cambio de temperatura. Esto, a su vez, también puede causar la escalada de la categoría de tormenta tropical o tsunami. Se espera que las temperaturas oceánicas más cálidas y los niveles más altos del mar intensifiquen el impacto de huracanes como Sandy, Harvey y Michael.

Aunque los incendios en California no son eventos poco comunes, en 2019, se estimó que el total de la tierra quemada era de 259,823 acres con milagrosamente solo 5 muertos y 22 heridos, pero un número desconocido de animales muertos.

Pero aparentemente, estas evidencias, que fueron presentadas por numerosos científicos de todo el mundo, aún no son concluyentes para el presidente de los EE. UU. Porque tuiteó nuevamente burlándose del calentamiento global.

“En el hermoso Medio Oeste, la temperatura del viento están alcanzando menos 60 grados, la más fría jamás registrada. En los proximos días se espera que se enfríe aún más. La gente no puede durar afuera ni siquiera unos minutos. ¿Qué demonios está pasando con el calentamiento global? ¡Que vuelva rápido, lo necesitamos!”

Uno esperaría que el presidente de una de las naciones más poderosas tenga un conocimiento básico de la diferencia entre el clima y el tiempo, pero definitivamente ese no es el caso con Trump. A continuación, veremos lo que su equipo debería haberle informado antes de que se encargara de burlarse de uno de los problemas más serios que enfrenta la humanidad:

El clima se define como los patrones climáticos promedios en una región durante un largo período de tiempo. Es la diferencia entre las zonas templadas y mediterráneas de Europa frente a las duras condiciones de frío de la tundra ártica. Cada una de estas regiones climáticas experimenta fluctuaciones diarias de temperatura, precipitación, presión atmosférica, etc., variaciones diarias conocidas como el tiempo. (6)

(6) https://www.nationalgeographic.com/environment/2019/01/climate-change-colder-winters-global-warming-polar-vortex/

Si bien es cierto que al principio el término “calentamiento global” se usó para explicar el fenómeno de los gases de efecto invernadero que atrapan el calor en la atmósfera y calientan la temperatura promedia del planeta, este no ha sido el caso durante décadas ya. Los científicos también descubrieron que la atmósfera cambiaba por el aumento de los niveles de gases como el carbono y el metano que provocan cambios climáticos inesperados y no un simple calentamiento. De hecho, esta saturación de gases provoca condiciones climáticas extremas, con consecuencias desastrosas. Mientras que Norteamérica sufrió los efectos del vórtice polar que traía aire frío y ártico, el resto del mundo estaba anormalmente caliente (7).

Es justo notar que Estados Unidos no es el único país con un problema de liderazgo en este momento. El presidente brasileño de extrema derecha, Jair Bolsonaro, ganó las elecciones de su país prometiendo aflojar las protecciones para las áreas boscosas habitadas por pueblos indígenas a favor de la poderosa industria de agronegocios del país (8). Junto con otras políticas de moral dudoso, la elección del ministro de medio ambiente de Bolsonaro, Ricardo Salles, puso al país en un frenesí. Salles no solo fue declarado culpable de irregularidades administrativas por haber alterado un mapa para beneficiar a las compañías mineras solo un año antes (9), sino que también ejemplifica las políticas radicales e incluso violentas contra el ambientalismo impuestas en la selva amazónica. Aunque la mayoría de los incendios recientes fueron iniciados por hombres, que a su vez fueron permitidos por la ley, es imposible negar las condiciones de sequía que ayudaron a propagar las llamas.

fuegos en las Amazonas – 2019

Las repercusiones (hasta ahora con un número oficial desconocido de víctimas humanas) de este dominio imprudente del poder son:

• Más de 7,200 millas cuadradas (10) de la selva tropical brasileña se convirtieron en cenizas.

• Daño económico entre $ 957 mil millones y $ 3.59 billones en 30 años (11).

• Alrededor de 2,3 millones de animales muertos.

Por lo general, la gente dice “la tercera va la vencida”, pero esta tercera persona en la lista es todo menos eso, de hecho, él es uno de los más ardientes negadores del cambio climático a pesar de que su país acaba de vivir la catástrofe más devastadora de su historia. El primer ministro de Australia, Scott Morrison, afirmó que no había un “vínculo directo” entre los incendios y el cambio climático (12) y que solo nos estamos centrando en los incendios forestales del período 2019/2020.

Al igual que los dos nombres anteriores en el artículo, Morrison tiene su ejército de partidarios delirantes en su partido, como el ministro de ciencia, Craig Kelly, que niega todos los vínculos posibles entre la sequía como consecuencia del cambio climático y la causa principal de los recientes incendios (13). Es desconcertante cómo los hombres con poder eligieron ignorar un tema solo porque son demasiado tercos para admitir que están equivocados, pero bueno, vivimos en tiempos en que algunas personas incluso argumentan que la Tierra es plana …

Craig Kelly: “El consenso del 97% desacreditado
Muchas personas se han relacionado con el “Consenso del 97%”, un engaño designado para alentar el pensamiento grupal, silenciar el debate e intentar que las personas actúen como ovejas.
Este es un buen video que expone los hechos y desacredita completamente esta estafa.”

Uno de los mayores problemas de la última década es el blanqueamiento y la posterior muerte de la Gran Barrera de Coral, que es el sistema de arrecifes de coral más grande del mundo, afortunadamente para nosotros no todo está perdido en ese frente, pero su causa es innegable. El calentamiento global es responsable de derretir el hielo y elevar la temperatura de los océanos, lo que a su vez afecta a todos los seres vivos debajo de la superficie del agua.

Volviendo al tema en cuestión, se estimó que alrededor del 13% de los incendios se iniciaron deliberadamente y el 37% son sospechosos (14), pero las condiciones ambientales tampoco ayudaron. Australia se enfrentó a su año más caluroso en la historia, con 1.52 ° C por encima del promedio, el calor récord junto con la sequía y los ataques de iluminación causaron la crisis aún en curso (a partir del 24 de enero de 2020).

Australia – 2020

Y algunas personas incluso intentaron poner en perspectiva la catástrofe en curso:

“Quiero poner en perspectiva para las personas que no son de Australia.
Actualmente, se está quemando más tierra australiana de la que existe en todo el país de Bélgica. El humo está causando problemas respiratorios en Nueva Zelanda, a 2.000 km de distancia. Medio billón de animales han muerto. Ocho personas están muertas también.”

Hasta este momento (24 de enero, 2020), los daños de los incendios forestales son desastrosos:

• 24 vidas humanas perdidas y más de 2,000 casas destruidas.

• 17.1 millones de hectáreas quemadas (más de dos tercios del tamaño del Reino Unido (15). Más de medio billón de animales muertos. Más de 500,000,000 cuerpos de animales se han reducido violentamente a nada más que conchas quemadas porque la humanidad está destruyendo activamente el medio ambiente y algunos de los principales culpables aún niegan que incluso haya un problema.

Hay ciertas fotos, más gráficas, que están en Internet de un canguro quemado al carbón, por ejemplo, agarrando firmemente con sus pequeñas patas el alambre metálico de una cerca o un koala abrazando un árbol en llamas, literalmente aferrándose a la vida. una vida que está llegando a su fin, una vida que se quedó sin tiempo para ser vivida … quizás una de ellas podría haber captado la atención de ciertos negadores del calentamiento global. Sin embargo, este artículo no tiene el propósito de convertir las pérdidas devastadoras recientes en material de clickbait.

El aumento de las temperaturas es uno de los peores aspectos del cambio climático y no es un inconveniente leve, no desaparece cuando encendemos el aire acondicionado. La temperatura global del planeta ha aumentado en aproximadamente 0,8 ° Celsius (1,4 ° Fahrenheit) desde 1880 y la NASA explica por qué esto no es un problema menor:

«Un cambio global de un grado es significativo porque se necesita una gran cantidad de calor para calentar todos los océanos, la atmósfera y la tierra. En el pasado, una caída de uno a dos grados fue todo lo que se necesitó para que se produzca la Edad de Hielo. Una caída de cinco grados fue suficiente para enterrar una gran parte de América del Norte bajo una enorme masa de hielo hace 20,000 años.» (16)

Incluso países como España están comenzando a experimentar los efectos de este fenómeno climático extremo con el paso más reciente de la tormenta llamada Gloria y, debido al aumento constante de la temperatura del mar Mediterráneo, las siguientes tormentas solo se intensificarán en fuerza.

La lluvia de Gloria estableció nuevos récords de 580l / m2 en 24h en Alicante y 567 l / m2 en Valencia (17), olas de hasta 14 metros de altura en Baleares, varios puentes arrastrados por los ríos desbordados en Cataluña y vientos de hasta 133km / h en Asturias (18). La tormenta cobró nueve vidas humanas, cuatro personas desaparecidas y, al igual que todos los desastres anteriores en la lista, millones y millones de daños.

Mientras los presidentes ignorantes e intolerantes, representados principalmente por Donald J. Trump, pierden su tiempo burlándose de un adolescente que trata de concienciar las personas sobre el tema del cambio climático, diferentes rincones del planeta Tierra se están convirtiendo en cenizas y otros se están ahogando en tormentas …

“Tan ridiculo. Greta debe trabajar en su problema de manejo de la ira, luego ir con un amigo a una buena película de toda la vida. ¡Relajáte Greta, rejaláte!”

¿Son estos los líderes en quienes confiamos con nuestra vida y bienestar? ¿Es la postura de un hombre que tiene el nivel de hablar de un niño de 8 años (19) más válida que la del 97% de los científicos del mundo? Y sobre todo … ¿qué medidas podemos tomar para detener esta futura crisis climática antes de que sea demasiado tarde o … ya nos quedamos sin tiempo para remediar lo que hemos hecho mal?

Escrito por Evelina Tancheva

1 https://www.rferl.org/a/siberian-wildfires-set-to-break-land-area-record/30106388.html

2 https://en.wikipedia.org/wiki/Global_warming#Terminology

3 U.S. Senate, Committee on Energy and Natural Resources, 100th Cong. 1st sess. (23 June 1988). Greenhouse Effect and Global Climate Change: hearing before the Committee on Energy and Natural Resources, part 2. /U.S. Senate, Hearings 1988, p. 44.

4 https://www.ontheissues.org/Domestic/Tom_Coburn_Environment.htm

5 https://www.nbcnews.com/politics/donald-trump/sharpie-mightier-trump-mocked-after-map-dorian-s-path-n1049966

6 https://www.nationalgeographic.com/environment/2019/01/climate-change-colder-winters-global-warming-polar-vortex/

7 https://twitter.com/rahmstorf/status/1087450493419487239

8 https://www.washingtonpost.com/world/2019/08/23/bolsonaro-trump-nationalists-ignoring-climate-disaster/

9 https://www.theguardian.com/commentisfree/2019/aug/26/fires-are-devouring-the-amazon-and-jair-bolsonaro-is-to-blame

10 https://www.nationalgeographic.com/environment/2019/08/amazon-fires-cause-deforestation-graphic-map/

11 https://www.vox.com/energy-and-environment/2019/8/30/20835091/amazon-rainforest-fire-wildfire-bolsonaro

12 https://www.standard.co.uk/news/world/australia-prime-minister-scott-morrison-climate-change-fires-hawaii-holiday-a4319936.html

13 https://www.theguardian.com/australia-news/2020/jan/16/there-is-no-link-the-climate-doubters-within-scott-morrisons-government

14 https://www.bbc.com/news/world-australia-50400851

15 https://www.greenpeace.org/international/story/28252/fact-check-australias-unprecedented-fires-are-down-to-climate-change-not-arson/

16 https://earthobservatory.nasa.gov/world-of-change/DecadalTemp

17 https://www.lavanguardia.com/vida/20200123/473068880694/destrozos-borrasca-gloria-catalunya-valencia-consecuencias-mapa.html

18 https://elpais.com/politica/2020/01/18/actualidad/1579387842_235835.html

19 https://www.independent.co.uk/news/world/americas/us-politics/trump-language-level-speaking-skills-age-eight-year-old-vocabulary-analysis-a8149926.html

Emergenza Climatica e Attivismo Globale

La necessità di agire


Chiunque si sia preso il tempo per informarsi e sia intellettualmente onesto avrà notato come la nostra civiltà stia galoppando dritta contro un muro. Ormai è inutile girarci intorno, gli effetti dell’attività umana sull’ambiente sono inequivocabili e sotto gli occhi di tutti. Per darmi un quadro generale del fenomeno e del momento storico che stiamo vivendo ho deciso di scrivere quest’articolo. Nella prima parte elenco una serie di dati incontrovertibili che delineano la situazione attuale (e invito caldamente i più scettici a verificare le fonti). Nella seconda parte faccio una brevissima considerazione sulla peculiarità del problema. Riporto poi le previsioni dell’ente più eminente in materia: l’intergovernmental panel on climate change (IPCC). Successivamente, do adito ad alcune critiche indirizzate all’IPCC, accusato da una fetta di comunità scientifica di essere troppo conservatore nelle sue stime. Infine, concludo con dei riferimenti a gruppi di lavoro e iniziative volte a salvare il salvabile.

La situazione ad oggi

Con il 2018 ci siamo lasciati alle spalle il quarto anno più caldo della storia (dalla data di inizio delle misurazioni), con ben 17 dei 18 anni più caldi in assoluto verificatisi nel nuovo millennio [1a] [1b]. Ragione per cui l’Artico continua a perdere un volume di ghiacci al ritmo di circa il 13% a decennio, seguendo un trend crescente (si stima che tra il 1979 e il 2018 il ghiaccio perduto sia tra il 35 e il 65%) [2]. Nel frattempo, i mari si sono già alzati di 80mm dal 1993 [3] e si inizia a scorgere l’impatto che l’innalzamento degli oceani avrà sulla superficie totale di terra emersa (vedi la Florida, o le 5 isole nel mezzo del Pacifico cancellate dalle cartine geografiche) [4];[5]. Oltre all’inabitabilità di alcune zone costiere, il cambiamento climatico aumenta gli episodi di siccità e di alluvioni, motivo per il quale i migranti causati dal surriscaldamento globale continuano ad aumentare e le Nazioni Unite stimano che potrebbero arrivare fino ad un miliardo entro il 2050 [6]. Nel mentre, il permafrost in Siberia e Alaska ha iniziato a sciogliersi, rilasciando metano e  probabilmente innescando un meccanismo a catena impossibile da fermare [7]. Come se non bastasse, l’inquinamento e la sovrapproduzione economica stanno amplificando gli effetti del cambiamento climatico, danneggiando gravemente la biodiversità del pianeta. Nel 2016 il WWF ha dichiarato che siamo nel bel mezzo della sesta estinzione di massa nella storia della Terra, con una perdita del 58% della fauna mondiale verificatasi tra il 1970 e il 2012 [8a], con un tasso di estinzione animale che continua ad aumentare (per ora si colloca tra le 10 e le 100 volte quello medio degli ultimi 10 milioni di anni) [8b]. La lista purtroppo è ancora lunga: dall’acidificarsi degli oceani e il conseguente annichilirsi di interi ecosistemi (vedi le barriere coralline), alle balene morte per indigestione di plastica, incendi sempre più frequenti e più vasti, trombe d’aria e uragani che aumentano d’intensità per la maggiore energia presente nell’aria, lo scioglimento dei ghiacciai, sempre più paesi in emergenza idrica, etc…  [9];[10];[11].

WWF 2016 Living Planet Report. Il colore scuro indica scarsità idrica estrema, quello nel medio indica scarsità d’acqua e quello più chiaro indica stress idrico.

La reazione 

Il problema principale nell’affrontare il cambiamento climatico è la discrepanza tra la sua natura globale e la forma organizzativa dell’uomo in pluralità di Stati. Inoltre, le prime avvisaglie degli effetti del cambiamento climatico sono state localizzate, provocando danni maggiori nei paesi più poveri. Questo ha contribuito ad accrescere la sensazione che il cambiamento climatico fosse solamente un’altra piaga del Sud del mondo e che noi in Occidente (unici possibili leader di una concertazione internazionale attenta all’equità energetica) alla fine non ne avremmo risentito più di tanto. Recentemente, gli effetti hanno però iniziato a farsi sempre più forti e frequenti, aiutando una tanto tardiva quando indispensabile presa di coscienza generale. 

Le prospettive secondo l’IPCC

Mentre il tempo a nostra disposizione si assottiglia implacabile, fregandosene delle lungaggini necessarie al coordinamento internazionale, la temperatura del pianeta è già aumentata di un grado e i danni iniziano a farsi irreversibili. Le previsioni dell’IPCC ci dicono che se anche riuscissimo a mantenere l’aumento della temperatura entro 1,5°C (best-case scenario) in ogni caso vedremmo un ulteriore declino delle barriere coralline del 70-90%, un Artico per la prima volta senza ghiaccio prima della fine del secolo, un innalzamento dei mari tra i 26 e i 77 centimetri, una diminuzione del 9% dei raccolti di grano, circa 1,5 milioni di tonnellate di pescato in meno (con una popolazione mondiale in crescita), un ulteriore aumento di eventi climatici estremi e una diminuzione d’acqua dolce nel Mediterraneo del 9% [11]. L’aumento a 1,5°C si stima avverrà tra il 2030 e il 2050. Per ottenere questo scenario “ottimale” dovremmo iniziare dal 2020 a tagliare le emissioni globali in maniera tale da collocarci sul trend raffigurato nel grafico (b) sotto, il quale rappresenta una riduzione del 45% rispetto ai livelli di CO2 emessa nel 2010 già entro il 2030 e emissioni-zero entro il 2055 (linea grigia). Il dato cumulativo delle emissioni di gas serra continuerà comunque ad aumentare per qualche decina d’anni (c) e (d). Questo perché abbiamo innescato meccanismi naturali che non si possono spegnere con un interruttore (se stai andando a 200km/h e inizi a frenare, farai comunque diversi metri di strada in più rispetto al punto d’inizio della frenata).

IPCC Summary for policymakers 2018 Special Report, SPM.1

La critica

Terrificante è pensare che la strada per metterci sul trend rappresentato nel grafico (b) non è stata intrapresa e nulla fa presagire che lo sarà nei prossimi mesi. Al contrario, nelle maggiori potenze mondiali abbondano governanti clima-scettici come negli Stati Uniti, in Russia e in Australia. Per non menzionare il Brasile, dove abbiamo di recente assistito ad una ripresa della deforestazione in Amazzonia [12], la Polonia, i cui leader politici non hanno nessuna intenzione di rimpiazzare il carbone come fonte energetica principale del paese, o la Cina, rappresentazione dell’ambiguità energetica ed espressione di un governo che dichiara di voler fare la guerra all’inquinamento ma allo stesso tempo (un po’ per necessità, un po’ per interesse) finanzia centrali di carbone all’estero e detiene la quota di maggioranza nell’azienda più inquinante al mondo [13][14].

Grafico ottenuto da Corinne Le Quéré et al. (da confrontare con il grafico (b) sopra)

Tale panorama politico è probabilmente uno dei fattori che spinge sempre più ricercatori a dissentire con le previsioni dell’IPCC, etichettandole come troppo ottimistiche. Il fronte degli scettici è molto ampio, citerò quindi solo le figure prominenti: Peter Wadhams, uno dei glaciologi più conosciuti al mondo, Jem Bendell, professore alla Cumbria University (UK), Mayer Hillman, scienziato che ha dedicato la sua vita al trasporto sostenibile e all’ambiente, Stuart Scott, fondatore e presidente della Transition University (USA), Guy McPherson, professore emerito all’Università dell’Arizona, James Hansen ex direttore dell’istituto Goddard della NASA. Quello che viene recriminano all’IPCC sono sostanzialmente tre punti: 1) sottovalutare l’impatto del metano rilasciato nell’atmosfera come conseguenza dello scioglimento del permafrost, 2) considerare gli effetti del cambiamento climatico come lineari e non esponenziali e 3) mettere nell’equazione tecnologie di geoingegneria per estrarre dall’atmosfera CO2 in una scala attualmente inesistente. Wadhamas, per esempio, predice un settembre senza ghiaccio nell’Artico già nell’imminente futuro e un innalzamento dei mari tra 1 e 2 metri prima della fine del secolo [15]. Il professor Bendell, dopo un anno sabbatico dedicato alla ricerca, ha scritto un paper dal titolo “Deep Adaptation” (rifiutato dalla rivista scientifica a cui l’aveva sottoposto a causa del linguaggio troppo forte). Nel paper, Bendell scrive che non ha più senso fare ricerca sullo sviluppo sostenibile, ambito a cui ha dedicato la vita, perché il target dell’1,5°C e anche quello dei 2°C verranno ampiamente sfondati già entro i prossimi vent’anni e tutti gli sforzi adesso dovrebbero essere atti a comprendere come adattarsi ad uno scenario post collasso della civiltà. 


La mappa qui di seguito è stata elaborata da tre enti internzionali che si occupano di cambiamenti climatici. Questi hanno esaminato, paese per paese, tutte le politiche atte a raggiungere gli obbiettivi stipulati nell’accordo di Parigi.

Sforzi dei paesi per raggiungere i target prefissati a Parigi. Illustazione ottenuta dalla collaborazione di Climate Analytics, Ecofys e il NewClimate Institute.

Salvare il salvabile

Il fatto che persone che hanno dedicato la loro vita allo studio e alla ricerca siano così allarmiste sicuramente fa riflettere. Certo, l’organo più autorevole sui cambiamenti climatici è e rimane l’IPCC. Bisogna però riconoscere che il panel riporta esclusivamente previsioni che godono di ampio consenso nella comunità scientifica a livello internazionale, quindi per forza di cose conservatrici. Questo articolo vuole invitare il lettore prima di tutto ad informarsi, ormai c’è un ammontare di bibliografia, articoli e documentari sul tema (in tutte le lingue) che permettono a chiunque di farsi un’idea. In secondo luogo, mi piacerebbe fosse chiara l’impellenza di una risposta a livello globale. In democrazia questa può venire solamente da una forte pressione popolare verso i governi. Per questo bisogna partecipare a movimenti come quello di Fridays for Future, o quanto meno supportare organizzazioni schierate per la salvaguardia ambientale. Le azioni individuali sono certamente importanti, ma servono investimenti in stile piano Marshall per metterci sul trend delineato nel grafico (b) dell’IPCC (di cui sopra). Per chi volesse approfondire il tipo di investimenti richiesti, consiglio di dare un’occhiata al progetto Drawdawn (c’è anche un Ted talk di Chad Frischmann tradotto in 19 lingue). Affinché questo cambio di marcia avvenga, bisogna votare in maniera più oculata, informare gli scettici e scendere in piazza. Altrimenti siamo spacciati.

Giovanni Sgaravatti

Bibliografia

[1a] https://www.climate.gov/news-features/videos/history-earths-surface-temperature-1880-2016 

[1b] https://www.ncdc.noaa.gov/sotc/global/201813#gtemp

[2] https://climate.nasa.gov/vital-signs/arctic-sea-ice/ ; https://journals.ametsoc.org/doi/10.1175/JCLI-D-19-0008.1

[3] https://sealevel.nasa.gov/understanding-sea-level/key-indicators/global-mean-sea-level

[4] http://sealevel.climatecentral.org/news/floria-and-the-rising-sea

[5]https://www.theguardian.com/environment/2016/may/10/five-pacific-islands-lost-rising-seas-climate-change

[6] https://www.unhcr.org/49256c492.pdf

[7] http://www.nature.com/articles/s41558-018-0095-z

[8a] https://www.worldwildlife.org/pages/living-planet-report-2016
[8b] Report of the Plenary of the Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services on the work of its seventh session (Maggio 2019)

[9]https://www.nationalgeographic.com/magazine/2018/08/explore-atlas-great-barrier-reef-coral-bleaching-map-climate-change/

[10] https://www.theguardian.com/commentisfree/2016/mar/30/plastic-debris-killing-sperm-whales

[11]https://ipccitalia.cmcc.it/ipcc-special-report-global-warming-of-1-5-c/
[12] https://www.ilpost.it/2019/07/29/amazzonia-bolsonaro/

[13]https://www.npr.org/2019/04/29/716347646/why-is-china-placing-a-global-bet-on-coal?t=1565430393525 ; https://www.bloomberg.com/news/articles/2019-03-20/top-china-fund-sdic-joins-global-shift-away-from-coal-investment

[14]https://www.theguardian.com/sustainable-business/2017/jul/10/100-fossil-fuel-companies-investors-responsible-71-global-emissions-cdp-study-climate-change

[15] https://www.theguardian.com/environment/2016/aug/21/arctic-will-be-ice-free-in-summer-next-year

[Global Carbon emission picture from: https://blog.datawrapper.de/weekly-chart-greenhouse-gas-emissions-climate-crisis/]

https://www.coolearth.org/2018/10/ipcc-report-2/

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