
Giovanni Sgaravatti
L’Unione Europea, sin dalle origini è stata fondata con due grandi obiettivi: ristabilire pace e equilibrio in un’Europa martoriata dalle guerre mondiali e costruire un’area economica europea. Due fattori strettamente legati tra loro, come tra l’altro sosteneva Churchill. L’evoluzione del secondo obiettivo è il Mercato comune europeo. Questo corrisponde all’area senza barriere più grande del mondo, con un PIL di 13 trilioni di euro e 500 milioni di cittadini. Il mercato unico è uno dei veri punti di forza dell’Unione. L’abolizione di dazi, dogane, ostacoli legislativi e restrizioni sulle quantità di merci hanno permesso ai vari Stati UE di crescere in sinergia. Alla base del mercato comune ci sono le quattro libertà fondamentali: libertà di circolazione delle persone, dei beni, dei servizi e dei capitali.

I benefici economici imputabili al mercato comune ammontano a circa l’8,5% del Pil dell’UE. Inoltre, il Parlamento Europeo stima un effetto di queste misure sull’occupazione pari a 2.8 milioni di posti di lavoro in più e 21 milioni di nuove piccole e medie imprese. Il mercato comune non è soltanto un eccezionale strumento per creare un solido sviluppo europeo, è anche un mercato regolamentato, con elevati standard qualitativi. La Commissione Europea ha il ruolo di fissare standard di sicurezza per i consumatori e standard ambientali.
L’Unione Europea non è rimasta ferma a questioni del passato, il dibattito e l’attività legislativa recentemente si sono concentrati sulle tecnologie, la protezione dei dati e di conseguenza anche il commercio digitale, che già oggi copre una fetta molto importante degli scambi commerciali ed è indubbiamente un settore in crescita. A tal proposito, si parla di mercato unico digitale, un progetto europeo che punta a ridurre problemi legislativi e ostacoli per l’e-commerce, senza però ignorare questioni fondamentali come la protezione del diritto d’autore in rete, la qualità dei prodotti acquistati in rete e la tutela dei consumatori. Il Mercato unico digitale potrebbe avere un impatto sull’economia europea di 415 miliardi di euro annui e centinaia di posti di lavoro, secondo la Commissione UE.
Il ruolo fondamentale dell’Unione Europea nel rafforzare l’economia degli Stati membri non si limita al Mercato Comune e alle sinergie interne. L’appartenenza all’UE consente agli Stati membri di avere una posizione privilegiata anche sulla scena internazionale, tutelando i loro interessi nelle trattative con altri partner internazionali come Cina e Stati Uniti (per esempio imponendo misure antidumping, o norme rigorose su prodotti alimentari, giocattoli per bambini, farmaci e fitofarmaci, etc).



Analizzando un caso pratico, il volume di esportazioni dell’Italia tra il 2002 e il 2018 è passato da 266 a 463 miliardi di euro, che (scontando per l’inflazione) equivale ad un aumento del 44%. Di questi 463 miliardi, ben 202 sono dovuti ad esportazioni destinate a paesi extra Unione Europea (nel 2002 erano 103 miliardi, il che significa un aumento del 68%). Tra il 2002 e il 2018, l’UE ha negoziato e permesso l’entrata in vigore di 23 accordi di libero scambio (ALS) con altrettanti paesi. Questo tipo di accordi sono stati spesso criticati (a ragion veduta) per la poca trasparenza dei negoziati. L’Unione Europea ha risposto diventando la prima istituzione al mondo a rendere pubblici tutti i capitoli approvati nel corso dei negoziati.
Anche il contestatissimo meccanismo di risoluzione di controversie in materia di investimenti stato completamente rivisitato, garantendo un’elevata protezione degli investitori e mantenendo al tempo stesso il pieno diritto dei governi di regolamentare e di perseguire obiettivi legittimi di interesse pubblico come la protezione della salute, della sicurezza o dell’ambiente (vedi gli accordi più recenti, come il CETA o quello con la Corea del Sud). Infine, una delle paure paventate dagli scettici è quella di dover subire una concorrenza sleale di prodotti tutelati a livello UE, come le indicazioni di origine (IG). Tale paura è generalmente infondata visto che l’UE si batte da sempre per difendere tutti i prodotti caratteristici del suo territorio, in particolar modo le eccellenze Italiane e Francesi. Con il CETA, l’Italia ha ottenuto il riconoscimento di ben 41 IG (corrispondenti al 90% del totale), nei primi 5 mesi del 2019 ha visto un aumento delle esportazioni di quasi il 13% (per un valore di €3,5 miliardi) ed una bilancia commerciale decisamente positiva (con un rapporto import-export di 1:3), con il Giappone l’export alimentare è cresciuto dell’80% con il riconoscimento di 45 eccellenze Italiane (Igp).
Spesso gli accordi di libero scambio vengono tacciati di essere a beneficio esclusivo delle grandi imprese e di ostacolare le piccole. In realtà, gli ALS beneficiano le aziende più efficienti e le aziende esportatrici, siano queste grandi o piccole. Esempi di Pmi italiane che beneficiano degli ALS sono: l’azienda familiare di Crotone Astorino (che dopo l’entrata in vigore dell’ALS con il Sud-Africa ha iniziato nel 2015 a esportare pasta per volumi superiori alla tonnellata, utilizzando antichi grani italiani); l’azienda Veneta di design Moving (che ha aumentato il suo fatturato proveniente dal mercato Cileno del 51% tra il 2011 e il 2015); l’azienda Trapanese Graffeo Cravatte (che ad oggi beneficia enormemente dell’abbattimento a quota zero dei dazi doganali con il Canada, fino a ieri a quota 16-18%). Le storie di successo sono tantissime, alcune potete trovarle a questo link.
Giovanni Sgaravatti and Michele Corio
Riferimenti:
[Mercato Comune Europeo] http://www.europarl.europa.eu/factsheets/it/sheet/38/la-libera-circolazione-delle-merci
http://www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/BRIE/2017/611009/EPRS_BRI%282017%29611009_EN.pdf
https://ec.europa.eu/growth/single-market_it
http://ec.europa.eu/transparency/regdoc/rep/1/2018/IT/COM-2018-772-F1-IT-MAIN-PART-1.PDF
[Accordi di libero scambio]
https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/Extra-EU_trade_in_goods
https://ec.europa.eu/eurostat/web/international-trade-in-goods/data/database
http://www.infomercatiesteri.it/scambi_commerciali.php?id_paesi=39
http://ec.europa.eu/trade/policy/countries-and-regions/negotiations-and-agreements/#_in-place
https://www.ilpost.it/2019/02/13/approvato-accordo-unione-europea-singapore/ [non menzionato]
https://www.agi.it/estero/accordo_libero_scambio_ue_giappone-4170340/news/2018-07-18/ [non menzionato]