È giunto il momento delle nuove elezioni europee, e mai prima d’ora come oggi, dalla sua creazione, l’Europa è stata così minata nelle sue fondamenta.
Lo scoppio della Brexit e il modo in cui si è giunti a quel referendum hanno reso chiaro che ciò che una volta sarebbe stato impensabile, oggi può invece accadere.
Da molte parti e in tutta Europa, si sentono forti le voci che si scagliano contro l’Europa che viene additata come un inutile (se non dannoso) ingombrante carrozzone. Queste voci sembrano non doversi fermare dal momento che propongono il sicuro riparo del cosiddetto “sovranismo”, percepito come vicino ai bisogni della gente, come alternativa da contrapporre alla comune istituzione europea narrata come pesante macchina burocratica lontana dai bisogni della popolazione.
Che ha a che fare tutto questo con noi? Le nuove elezioni diranno qual è la futura direzione che prenderà l’Europa, e il futuro appartiene a noi: la cosiddetta generazione Erasmus e a chi verrà dopo di noi.
Ecco che qui noi, coloro che sono cresciuti con e nella moderna UE, non vogliamo fare della propaganda di questa o quella parte. Ciò che vogliamo invece, è mostrare cosa vuol dire essere cresciuti e vivere nell’UE, prendendo ispirazione dalla nostra vita giornaliera, da ciò che tocchiamo con mano ogni giorno nel nostro lavoro e con i nostri studi, dal modo in cui noi immaginiamo il nostro futuro.
“Abbiamo fatto l’Europa, ora facciamo gli Europei”